IL BIAS DEL GENDER
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Il bias cognitivo è un errore di funzionamento del sistema di valutazione, individuale o collettivo che sia, che causa un giudizio illogico o una opinione evidentemente non conforme alla realtà. Esso consiste nella ripetizione ricorsiva e strutturale di errori di interrogazione delle fonti utilizzate e/o di interpretazione delle informazioni in proprio possesso. Generalmente si attiva in presenza di istanze forti di riduzione della complessità e di forti vocazioni al semplicismo. È a causa di queste pulsioni difensivistiche che si pensa che il bias possa probabilmente essere generato dalle aree più ancestrali del cervello umano: e infatti è frequente l’incidenza di questi errori di sistema quando i fenomeni osservati e giudicati hanno un forte impatto emotivo o implicano elaborazioni antiche, profonde e simboliche. La potenza e l’efficacia di un bias ben radicato sono date dalla sua capacità di produrre, per partenogenesi, i suoi stessi bias di conferma: questi errori di funzionamento hanno lo scopo di costruire argomentazioni, di vedere fatti, di leggere numeri apparentemente validi e ragionevoli, ma sostanzialmente inesatti e falsi.
In questo periodo più che negli ultimi decenni i discorsi e le pratiche politiche, e dunque i discorsi e le pratiche sociali, sono fortemente condizionati da alcuni bias ricorsivi che, da una parte riverberano su grandi soggetti collettivi impreparati le loro conseguenze nefaste, e dall’altra forniscono una sponda formidabile alla speculazione politica di politici pericolosi e spregiudicati che hanno fatto all-in puntando sulla involuzione culturale e sociale. Per contrastare queste forme di patologica rinuncia all’uso della ragione e di perversa manipolazione, Durango Edizioni propone il progetto Bias e chiede alle ricercatrici e ai ricercatori che abbiano voglia di farsi coinvolgere in questa vertenza culturale e politica, di mettere a disposizione dei lettori una mappa che ci dica dove siamo e dove dovremmo andare.
Collana diretta da Felice Di Lernia