#1 Se Freud avesse conosciuto Trump
Pare che Trump sia ripartito alla carica con la tesi che erano truccate le elezioni che perse contro Biden (Usa, un anno dopo Capitol Hill Trump rilancia sfida per elezioni di Midterm: “Voto rubato” | Sky TG24). La sua uscita di scena è stata senz’altro all’altezza del personaggio che avevamo conosciuto: nella storia televisiva degli USA, le immagini dell’assalto a Capitol Hill saranno seconde soltanto a quelle dell’attacco alle Twin Towers.
E siccome non potevamo farci mancare la versione all’italiana del parossismo paranoico statunitense, dieci mesi dopo abbiamo assistito in diretta televisiva all’assalto alla sede nazionale della CGIL (Fonte immagine: AGI ITALIA)
In entrambi i casi l’estrema destra, più o meno organizzata, ha manipolato, esaltato, strumentalizzato e mandato allo sbaraglio una folla scomposta cui era venuta meno qualunque forma di inibizione.
Tutto ciò (e non solo: basti pensare alle numerose violente manifestazioni di negazionisti e di contrari alla mascherine, alla quarantena, al vaccino, al green-pass, eccetera) accadeva nel 2021. Esattamente cento anni prima, nel 1921, Sigmund Freud pubblicava un saggio fondamentale e profetico.
Abbiamo deciso, insieme a Mauro Croce, di attualizzare questa pietra miliare della formazione di intere generazioni di donne e di uomini e il risultato è la pubblicazione di Massa e crisi dell’appartenenza: a cento anni da Psicologia delle masse e analisi dell’Io, un libro importante e necessario che contiene saggi utilissimi di Mauro Pedroni, Rodolfo Rabboni, Patrizia Meringolo e Moira Chiodini, Gerardo Favaretto e Miguel Garrido Fernández.